lunedì 19 marzo 2012

19 marzo, commemorazione dell’assassinio di don Peppe Diana


Anche quest’anno le scuole campane sono restate chiuse in occasione della giornata in ricordo di tutte le vittime della mafia, nonché di quelle sacrificatesi per il valore della legalità. In particolare, questo giorno è stato istituito tre anni fa dall’allora assessore  regionale alla Pubblica Istruzione Corrado Gabriele, per ricordare la morte di don Peppe Diana, parroco nato e cresciuto a Casal di Principe, paese del casertano tristemente famoso per le vicende legate all’operato dei clan camorristici, avvenuta il 19 marzo 1994. Mentre si accingeva a celebrare la santa Messa di San Giuseppe, giorno del suo onomastico e della festa del papà, don Peppe Diana venne assassinato nella sacrestia della chiesa di San Nicola di Bari a Casal di Principe. Due killer lo affrontarono con una pistola, sparandogli contro cinque proiettili, tutti a segno. Don Peppe Diana morì all’istante. Il sacerdote era ritenuto “scomodo” dal clan legato al boss Francesco Schiavone, detto Sandokan, che controllava non solo i traffici illeciti, ma che attraverso i suoi uomini si era infiltrato negli enti locali e gestiva fette rilevanti d’economia legale. Aiutava le famiglie bersagliate dalla camorra e invitava tutti a denunciarne i soprusi. Famoso è infatti il motto di un suo scritto: per amore del mio popolo non tacerò.

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